Oggi voglio condividere con voi
un’esperienza che ho fatto nel 2012. Più volte alcune persone mi hanno chiesto
come ho avuto questa opportunità , com’è stato e/o come ci sono riuscita, come
ho conosciuto questo gruppo musicale.
Innanzitutto chi sono Chacal y
Yakarta? Chacal y Yakarta è un gruppo cubano molto in voga a Cuba insieme ad
altri artisti come Gente de zona, Los 4, Laritza Bacallao ed altri. Per
l’appunto, il nome del gruppo non fa altro che racchiudere i due nomi d’arte
dei componenti di quest’ultimo: El
chacal, che precedentemente cantava insieme a Baby Loren nel gruppo Clan 537,
ma che poi ha fatto qualche hanno da solista per poi unirsi a Yakarta il quale
è diventato famoso grazie al Chacal e al gruppo formato con questo.
Grazie ad un’amica di mia madre
io ero già appassionata al gruppo Clan 537 dove precedentemente vi era il
Chacal e ho sempre avuto un debole per lui. Mi piaceva come cantava, come si
esprimeva, come si atteggiava e soprattutto la pazzia che lo caratterizzava. Ma
una caratteristica che lo contraddistingue è il suo voler dire le cose come
stanno, dire le verità di Cuba che il resto delle persone non ha il coraggio di
dire e per questo motivo spesso è stato “censurato” dal suo stesso paese.
Insomma, avete presente il tipico ribelle di cui tutte le ragazzine vanno
pazze, no? Ecco, immaginatevelo.
Dunque, tutto ciò quando ha
inizio? Tutto ciò ha inizio l’estate del 2011, quando come per routine l’intera
estate la passavo a Cuba. Io, che nel frattempo mi ero allontanata dal genere
Raggaeton Cubano, non avevo ancora scoperto, ahimè, che il mio amato gruppo Clan 537 si era
diviso (alla buon ora Yisel.) Ora come ora non so come mi sia persa quel
passaggio, o meglio, come non lo abbia percepito visto che io le canzoni da
solista del Chacal le ascoltavo. Questo rimarrà sempre un mistero per me. Ma,
ad ogni modo, tralasciamo. Dunque, quell’estate io ero arrivata a Cuba e nelle
bocche di tutti vi era questo tormentone, che finì per far impazzire anche a
me, di questo gruppo Chacal y Yakarta: El Descarao.
Una canzone prettamente priva di
senso dove il ritornello diceva così “Aoh, yo soy un descarado, pero quando
estoy contigo mami no miro para ningun lado”, ovvero: “ahh, io sono uno
sfacciato, però quando sto con te non guardo da nessuna parte”. Dunque, questa
canzone parlava del fatto che questa persona andava con molte ragazze e lo
ammetteva, però diceva alla sua amata che quando lei era con lui, lui guardava
solo lei. Ma vi giuro, vi era una frase
che mi faceva impazzire dal ridere: “Recuerda que las opinione son como la
nalgas: cada qual tiene la suja.”
Traduzione: “Ricorda che le opinioni sono come le natiche: ognuno ha la
propria.” Per quanto scema e stupida fosse questa canzone, il modo schietto di
dire la cosa, le risate che ti facevi con certe frasi e il sound portavano a
fartela piacere. Io impazzii
letteralmente per quel gruppo, mi feci comprare il CD da mio padre e ricordo
che lo ascoltavamo sempre in macchina, urlando a squarciagola le canzoni mentre
mia madre guidava. Mamma se stai leggendo ti chiedo scusa per tutte le volte
che ti ho costretta ad ascoltare quei cd, perché so quanto tu non possa
sopportare quel gruppo. Dunque avevo il cd, sapevo le canzoni, c’avevo la fissa
più completa per loro, cosa mancava? Un concerto, ovvio. Dovete sapere che i
concerti a Cuba non sono per niente come i concerti che vediamo qui. Non esiste
farsi ore e ore di coda, accamparsi o addirittura prendere il biglietto mesi
prima. Diciamo che li vi sono le discoteche (che ahimè per me che vivo in
Italia, non hanno nessun paragone quelle italiane con quelle cubane) dove gli
artisti musicali suonano. Quindi tu la sera vuoi andare a ballare? Decidi la
discoteca in base a quella che ti piace oppure all’artista che quella sera canta
li. In breve, ogni volta che tu vai a ballare, che sia in un locale in
spiaggia, che sia la Casa de la Musica, che sia La Cecilia, ecc. hai la musica
dal vivo. E credetemi che è una cosa meravigliosa. Così mia madre insieme a mio
padre ed altri amici mi hanno portata nel Morro che è un Castello ma dove
suonavano all’aperto e li ho visto il mio primo concerto di questo gruppo. A
parte, essendo abituata ai concerti qui mi sono fiondata subito davanti al
palco, ero la felicità in persona per aver raggiunto la prima fila. In seguito
dopo 15 minuti mi sono accorta che
nessuno andava a prendersi la prima fila, fu li che capii davvero che alla
gente non importa tanto dell’artista, ma della musica. A pochi minuti dall’inizio
ricordo che la gente iniziò ad andare verso il palco e che subito dopo che si
era riempito il posto una delle promotrici di PMM va sul palco e si scusa con
tutti dicendo che il concerto non si sarebbe tenuto perché il gruppo era stato
arrestato. La mia espressione era totalmente “Are you fucking kidding me?!” Ho
avuto qualche minuto di panico, ma alla fine era una sceneggiata per fare
l’entrata di scena facendo finta che erano stati arrestati, infatti salivano
sul palco con i ballerini vestiti da poliziotti e loro vestiti da carcerati. Un
concerto bellissimo, forse mia mamma mi diede un sedativo per farmi star zitta
dopo, perchè non smettevo di parlare di esso. Passai l’intera estate a
farmi un sacco di loro concerti. Si andavo anche a concerti di altri artisti,
come uno del gruppo Los 4 il giorno di Carnevale, ma praticamente ero in fissa
con loro, col Chacal y Yakarta. Ricordo che una volta ero in spiaggia e girò la
voce che il Chacal y Yakarta erano li a girare un videoclip, credo che quel
giorno ho fatto la camminata più lunga della mia vita, mi sarò fattà l’intera
spiaggia a cercare dove fossero. Ma ahimè non li ho trovati. Mi rimase quel
pallino del fatto che non li avessi trovati e che non avessi fatto un videoclip
con loro, letteralmente parlando mi rodeva dentro. Alla fine ritornai in Italia
con la volontà di far conoscere al pubblico italiano la loro musica. Ora
provate ad immaginare me che a 16 anni dal nulla decido di creare un Fanclub e
spammarli così tanto da farli conoscere anche al pubblico italiano.
Immaginatevelo perché fu proprio così. Essendomela sempre cavata con pc,
photoshop, appena tornata in Italia creai il loro fan club italiano portanto
tanta gente ad iscriversi e tutto ciò che fa un fan club. Finchè ragazzi/e non
mi aggiunse una persona che aveva contatti con loro e che gli stava aiutando.
Questa persona, con la quale ora ho un bellissimo rapporto perché prima di
tutto è una magnifica donna, iniziò con me a gestire il fan club e tutto il
resto. Venne poi Aprile 2012, Chacal y Yakarta finalmente in tour in Europa. Immaginatevi
la mia euforia, non avrei dovuto aspettare di andare a Cuba per rivederli. Come
se non bastasse in quei giorni mi chiamò Claudia, la ragazza che per l’appunto
era loro conoscente e che con me gestiva il tutto, mi disse di scendere da lei
a Roma che avrei girato insieme ad altre ragazze un video clip con loro. In
quel momento credevo di essere in una dimensione parallela dove era tutto un
mio viaggio mentale e che tutto ciò non stava accadendo, ma poi venne il giorno
della mia partenza per Roma e realizzai che io lo stavo per fare, che stavo per
fare un video clip con loro. Ciò mi rendeva estremamente felice per due motivi:
uno perché insomma li avrei potuti conoscere da vicino, due per via del fatto
che avevo lasciato Cuba con mio padre che mi disse testuali parole: “Sono certo
che ce la farai. Ottieni sempre quello che vuoi anche se devi lottare con tutte
le tue forze.”
Dunque questo è il racconto di
come ci sono “risciuta” e come ho avuto questa opportunità , ho aperto
semplicemente un loro fan club e poi sono stata contattata da una persona che
li conosceva e credetemi, non mi sarei mai aspettata tutto ciò solo grazie
all’apertura di quel fan club.
Il come è stato è un qualcosa di
strano. Non sapevo bene come funzionasse fare un videoclip, non sapevo i vari
passaggi. Ricordo che siamo arrivate per prime io, Claudia e tutto lo staff che
si occupava del videoclip. Claudia è stata colei che ha organizzato il
videoclip. In seguito sono arrivate le altre ragazze che come me avrebbero
ballato, delle splendide ragazze, sia di bellezza che di simpatia, con loro mi
sono sentita subito a mio agio, abbiamo chiacchierato fino all’arrivo dei
cantanti. Ammetto che spesso mi scappava qualche risata nel mentre si
riprendeva, soprattutto quando vi erano solo le scene dei cantanti, vederli
muovere le labbra facendo finta di cantare mentre sotto vi era il sottofondo
della loro canzone La Cachimba, mi faceva davvero ridere. Insomma proprio come
viene fatto un videoclip è divertente, davvero. Oltretutto dovevamo ballare
come ballavamo sempre senza pensare al fatto che la telecamera in alcuni
momenti poteva riprendere il nostro viso, e in altri i nostri movimenti, che ci
riprendesse in gruppo o da sole. Ed è stato un qualcosa di davvero imbarazzante
inizialmente, lo ammetto.
Devo dire una cosa, grazie a
questa esperienza mi sono accorta di come noi idealizziamo gli artisti
musicali, di come per noi siano persone perfette o il fatto che ci immaginiamo
sempre che siano in un modo e poi magari sono in tutt’altro modo. Ho avuto
subito modo di notare la differenza tra i due artisti. Yakarta è stato subito
gentile, è venuto da noi a salutarci, si è presentato e ci ha ringraziato di
essere li, si è un po’ messo a parlare con noi andando poi a truccarsi. Il
Chacal invece credo ci abbia solamente salutate, forse, non ne sono nemmeno
sicura devo ammetterlo. Quindi io che me lo sono sempre immaginato in un modo ho realmente dovuto ricredermi sul
suo conto. E credo sia una cosa
bruttissima questa, infatti da quel giorno non ho più idealizzato gli artisti
che seguo per non rimanerne delusa. Perché per il Chacal mi è proprio successo
che oltre a calarmi come persona mi è calata anche come artista, infatti ora
come ora seguo molto ma molto meno il suo gruppo e prediligo per lo più Los 4.
A dirla tutta alcune canzoni loro le ascolto ancora, come Algo contigo, Senora, No te vayas, Fantasma, El Toca Toca, El tubazo ecc.
Parlando di Outfit feci due cambi
in tutto il video. Come primo outfit scelsi un completo che avevo comprato in
un negozio di Miami: Un pantaloncino nero a vita alta fatto di pailletes, ed un
body rosso molto particolare, con lo scollo a V che infine andava a incrociarsi
e le maniche lunghe in tulle che finivano a sbuffo. Come scarpe per questo
primo outfit scelsi dei semplici tacchi rossi a sandalo e aperti in punta. Il
tutto adornato da qualche accessorio come la cintura nera in vita e al polso un
bracciale color oro abbinati a degli orecchini dello stesso colore. Invece il
secondo outftit era più sobrio, infatti era composto da un semplice jeans
chiaro e una canottiera bianca. Ai piedi portavo anche questa volta dei tacchi
aperti ma di color bianco e nero.
Di tutto ciò la soddisfazione più
grande è stata sapere che mio padre era fiero di me, ricordo che mia mamma mi
disse che andava in giro per tutto il quartiere dicendo che sua figlia era in
quel videoclip. Se alla tv vi era il videoclip guai a chi lo toglieva. Anche
mia mia mamma era molto contenta, devo dirlo, lei mi ha sempre sostenuto in
qualsiasi cosa volessi fare, quindi alla fine a lei devo sempre un grande
grazie.
E per me quella era la verÃ
soddisfazione, vedere i miei genitori fieri di me.
Perché non si alimentino male
voci sul fatto di come i miei genitori abbiano potuto lasciarmi a 17 anni fare
un video clip, vi invito a vedervi “La Cachimba – Chacal y Yakarta” noterete come è un normalissimo video, dove
vi sono ragazze che ballano, non vi è nudo, non vi sono scene strane, non vi è
nulla di che.
Questa è stata una delle
esperienze più belle che io abbia fatto. Voi che ne pensate del video? Se avete
provato ad ascoltarvi le canzoni che vi ho linkato, vi piace il genere? Ma soprattutto, se ne aveste la opportunitÃ
fareste un videoclip con un artista che amate? Se si, quale? Scrivetemelo nei
commenti, sono curiosa di sapere con chi vorreste fare un videoclip musicale.
Un beso.